(AFM) Spesso etichettati come ‘una delle solite power metal band finlandesi’, i Burning Point non meritano tanta cattiveria: fra le seconde leve (perché, indubbiamente, di seconde leve si tratta) sono fra i più genuini diffusori del verbo di Stratovarius e Sonata Arctica, magari riletto con un tocco di velocità e cattiveria in più. E se i nostri sono arrivati al settimo album qualcosa dovrà pur voler dire… Evocativo e genuinamente power il giro con cui inizia “Master them all”: la voce altissima di Nitte Valo fa il resto. Breve e incalzante “Incarnation”, ottimo refrain anche per “Dark winged Angel”. I nostri sfoderano anche una ‘gradevole’ aggressività nella tiratissima “Chaos rising”, poi forse c’è qualcosa in scaletta (come “The King is dead, long Live the King” o “Lost in your Thoughts”) che assomiglia troppo a quanto proposto recentemente dai Battle Beast, la ex-band di Nitte. Chiusura di classe con la power ballad “Metal Queen”, cover di un vecchio brano di Lee Aron. Niente di disprezzabile.

(René Urkus) Voto: 7/10