(Nuclear Blast Records) I Cadaver! Quelli di “Hallucinating Anxiety” e della sua rivoltante copertina. Quelli di demo tape smistati in tutta Europa nel circuito underground. Quelli che si sono fermati e hanno ripreso più volte, tanto che pensi che ormai non esistano più. Quarto album “Edder & Bile” che dista sedici anni dal precedente “Necrosis”. Neddo, al secolo Anders Odden ormai è l’unico vero ‘cadavere’ esistente – tra l’altro con trascorsi nei Satyricon e Celtic Frost e altre collaborazioni sparse – in quanto l’altro Cadaver è Dirk Verbeuren, uno che inizia a essere coinvolte in tante cose e dio solo sa perché. Poco più di mezz’ora per i due che sbattono al massimo livello d’estremismo possibile queste nuove composizioni. I Cadaver da sempre espressione di un death metal furioso, truculento e dunque estremo, si rifanno avanti con le stesse motivazioni di sempre. Si nota subito lo stile pulito nei colpi, nella scelta degli stacchi e rullate di Dirk Verbeuren, in contrasto con la pastosità delle chitarre e non da meno il vociare aspramente stridulo e pari a un ringhio asciutto e bruciato, al quale partecipa anche il batterista. Eppure l“Edder & Bile” offre qualche perplessità sui suoni e la produzione, in quanto si avvertono due linee del suono: i colpi di Verbeuren, forse troppo in primo piano quanto smaccatamente di plastica nella resa e le chitarre che vogliono suonare come un tempo ma con la loro patina di modernità. Tuttavia i due vanno veloce e lo fanno con smodata frenesia, come un rullo compressore dal motore sgraziato ma perfettamente funzionante.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10