(Metal Blade Records / Blacklight) I Capra si stanno facendo strada da quando nel 2021 pubblicarono l’album di debutto “In Transmission”. La band della Louisiana alla voce si affida a Crow Lotus, una ragazza senza un’ugola fenomenale ma perfetta con quella sua vocalità nervosa, quasi senza inflessioni importanti che si posa su questo miscuglio di hardcore e metal. Questo secondo album è ruvido, i suoni sono saturi ma non lasciano penare le orecchie! Il sound è sufficientemente grezzo per una band di questa estrazione che vuole essere dirompente e di stirpe punk. Dal punto di vista delle chitarre Tyler Harper sprigiona un suono spesso dissonante, fragoroso e le sue linee vengono marcate dal basso di Ben Paramore e i due configurano un vero wall of sound distintivo. Jeremy Randazzo ha visto la sua batteria trattata pochissimo dalla produzione e risulta ben grezza, soprattutto perché ogni pezzo del suo kit ha il proprio suono e non come capita sempre ai giorni d’oggi dove un timpano quasi non si distingue da un tom. Poco più di 30 minuti e tolto il pezzo conclusivo “Nora”, nessuno degli altri che si distingua dal resto, però ogni pezzo presenta una sua qualche caratteristica peculiare: un break down, qualche mid tempo improvvisato, riff veloci e divoranti, andature con la batteria che si smarca dal plettrare della sei corde. “Nora” vede i Capra avventurarsi in territori tra noise, crust e una porzione di ethereal noise tra inizio e conclusione davvero inatteso. Peccato che attendano un intero album per presentare elementi fortemente distintivi e variazioni di passo considerevoli. Resta da riconoscere alla band la sua sincera estrazione underground, il non volere affrontare schemi di genere e speculativi ed essere essenzialmente punk nella propria attitudine.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10