(Inverse Records) Disco curioso, il quarto full-length dei Cardiant. Dopo due note capisci che sono finlandesi, ma alla fine dell’ascolto non hai ancora capito il genere. È importante, direte voi? Beh, in un certo senso sì. Se parliamo di un ‘meltin’ pot’ stimolante e avveduto, mescolare i generi a mio giudizio va benissimo: solo per citare le cose che mi piacciono di più, sono anni che il power si sposa benissimo al death, o lo stesso death si contamina con il doom. Ma se parliamo di brani furbetti e sornioni a tentare di mettere d’accordo i fan di più stili, nascondendosi dietro la comoda etichetta (da me odiatissima) di melodic metal, forse è un altro discorso… “A quiet One” è (il titolo del resto lo annunciava) una rilassante ballad acustica dai toni anni ’80; power scandinavo abbastanza di maniera, invece, per “Blank Star”. “Soul” incrocia anche, per un breve passaggio, il rap metal (se esiste!), mentre “Mirrors and me” è fra happy e melodic metal, con un tiro molto radiofonico. “Absolute Power” potrebbe addirittura essere AOR, mentre “Shooting Star” è un’altra ballatona slavata con la partecipazione di Nitte Valo. Tre guests (Pasi Rantanen, Janne Saksa e ancora la Valo) per i cori di “Another Time, another Place”, dall’anima hard rock, mentre “My Delusion” ha una partenza gotico-cinematografica e uno sviluppo power. Con la solare, avantasiana “Life has just begun” si chiude un disco dove c’è davvero di tutto: sembra una compilation power/hard rock! Onestamente mi sembra che serva prendere una direzione.

(René Urkus) Voto: 6/10