copCARNIVALSUN(DeFox Records/Heart Of Steel Records) Versione digitale di “Sun Of A Bitch”, debut album risalente al 2011 per gli Svedesi Carnival Sun. Nelle note biografiche vengono etichettati come band hard rock ispirata al sound degli anni ’70 con influenze heavy metal degli eighties e direi che la descrizione è azzeccata, visto che che la loro musica è l’anello di congiunzione tra Aerosmith e primi Guns’n’Roses, quel rock selvaggio impregnato di blues e caratterizzato da un’attitudine selvaggia. Sfido chiunque ami l’hard rock sanguigno di Skid Row, Johnny Crash e i citati Guns’n’Roses a restare indifferenti a brani come la title track o “We’Ve Come To Rock”, anthemica e dal chorus da stadio. Impossibile rimanere fermi con “Sentenced To Hell”, brano tanto semplice quanto coinvolgente. Le chitarre alternano riffs letali ed immediati ad assoli non troppo tecnici ma suonati con gusto e classe, mentre la voce di Emil Roos è graffiante e dotata di una buona estensione. La sezione ritmica è potente e tecnica pur senza strafare, con il basso in evidenza su “The Art Of Decadence”, song di chiara Aerosmith, con wah wah e un groove assassino. Ma il capolavoro dell’album arriva con “Wicked Ways”, aperto da un duetto tra slide guitar ed armonica, per poi evolversi in un classicissimo blues nero, irrobustito da chitarre distorte molto potenti. “Soul For Sale” è un hard rock tirato e ottimamente suonato ma un po’ manieristico. La conclusiva “The Hanged Man” è una ballad stilisticamente vicina a “Quicksand Jesus” degli Skid Row. Erano anni che non sentivo un album hard rock di questo livello, capace di esaltarmi come solo i primi Guns o gli stessi Skid Row riuscivano. Se amate le sonorità di queste bands non rimarrete delusi.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10