copcayne(Graviton Music Services) I Cayne nascono grazie a due ex Lacuna Coil, Raffaele Zagaria e il purtroppo da poco scomparso Claudio Leo. La band ha già realizzato un full length nel 2001, dal titolo “All Faded Pictures”. “Cayne” è un album collocabile tra sonorità rock e metal, direi di stampo americano, e dai suoni forti e nitidi i quali determinano tante melodie. Un album di musica fruibile, a momenti quasi cantautorale, ma sempre di stampo rock o comunque dalle fattezze dure e sommariamente energiche. Si ritrova anche l’inserimento del violino di Giovanni Lanfranchi in alcuni brani, il quale conferisce un certo pathos a delle melodie di per se già immediate e per buona parte dell’album sostenute anche da tastiere (sempre del Lanfranchi) o da quell’esile elettronica che riesce a dare alla musica un risvolto moderno e non solo tipicamente hard rock o modern metal. Si distinguono per una qualità importante pezzi come “King of Nothing”, dove compare Jeff Waters degli Annihilator, “Don’t Tell Me…”, “Through the Ashes”, in cui compare Andrea Ferro dei Lacuna Coil, mentre in “Black Liberation” c’è l’assolo di Paul Quinn dei Saxon. Non da meno la delicata “Little Witch” e “Like the Stars”, la quale non sarebbe male per le radio. Compaiono nell’album anche tre delle quattro canzoni del precedente EP (ovvero “My Damnation”, “Addicted”, “Together As One”) e la cosa può essere utile su come il sound dei Nostri si sia ammorbidito, ma non banalizzato. E’ anche inclusa una cover di “Deliverance” dei The Mission, per un totale di tredici canzoni. La produzione è di Marco Burasso, chitarrista della band e già a lavoro con lacuna Coil, HIM, Coldplay ed altri. Un album pulito, prodotto di un’attenta e curata elaborazione dei suoni. Forse tredici canzoni sono troppe, ma “Cayne” è l’insieme di tante idee e forse chi le ha pensate lo faceva da troppo tempo ed era giunto il momento di proporle a tutti.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10