(Scarlet Records) Ecco riapparire dopo una vita i Cellador, band del Colorado che suona un power metal di chiarissima ispirazione inglese: da qualche parte ho ancora il loro debut “Enter Deception” (di undici anni fa!), poi i nostri non hanno dato alle stampe più nulla (tranne un ep digitale nel 2011). Si parte sparati a mille con “Sole Survivors”, brano inevitabilmente debitore dei Dragonforce, ma comunque dotato della sua personalità. Le chitarre scorrazzano che è un piacere nella grintosa “Break Heresy”; melodie solari, ai confini con l’happy e con i Power Quest, per “Wake up the Tyrant”, che si inasprisce sapientemente nel break strumentale onde evitare di essere troppo zuccherosa. L’happy metal è invece ‘puro’, per così dire, nella breve e allegra “Good enough”. Sparatissimo il refrain della titletrack, ma funziona di meno “Swallow your Pride”, troppo costruita sui blast beats. Un piccolo calo nel finale, in cui le strutture cominciano un po’ a ripetersi, non pregiudica il risultato finale, e va ancora citato l’indovinato refrain di “Running Riot”. Non il massimo dell’originalità, ma certamente una bella scarica di adrenalina, senza le leziosità fine a se stesse dei Dragonforce di metà carriera.

 (René Urkus) Voto: 7,5/10