copceltachor(Autoproduzione) Dopo due demo, gli Irlandesi Celtachor hanno evidentemente deciso di pubblicare il loro debut in piena autonomia: ecco quindi “Nine Waves from the Shore”, onesto prodotto di celtic metal fra gli ultimi Suidakra e i Forefather, e quindi fruibile da un pubblico abbastanza vasto. I testi sono legati a complicatissime vicende del folklore e dell’antichissima storia irlandese e vi confesso che mi sono perso praticamente subito, dato i colti riferimenti a nomi e luoghi in gaelico. “The Landing: Amergins Conquest” assale l’ascoltatore con i suoi dieci minuti di durata: black e celtic si compenetrano perfettamente in un insieme di grande epicità. “The Battle of Tailtin” rende bene le atmosfere guerresche del titolo, mentre “Sorrow of the Dagda” (altri dieci minuti) ha situazioni più epiche e maestose e un incedere molto più lento. Ben sei minuti (in questo disco i tempi sono tutti dilatati!) per lo strumentale acustico “Tar eis an Sidhe”, mentre gli ultimi due pezzi della scaletta (e in particolare “Anann: Ermne’s Daughter”) spostano l’asse verso l’estremo, con un sound molto più rabbioso. L’ondata folk si sta lentamente diradando, e forse i Celtachor sono arrivati un po’ tardi… ma il loro disco merita almeno un ascolto.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10