(Nuclear War Now! Productions) One man band statunitense finalmente al debutto con il formato full length, dopo i due EP pubblicati l’anno scorso nonostante il progetto abbia avuto origine nel 2011. Sia il moniker che la copertina possono far pensare ad una banalità quasi amatoriale del contenuto musicale, tuttavia questo “The Underworld” non è affatto ovvio e scontato, considerando che non si tratta del solito black metal furioso e lo-fi tipico di queste realtà, ma di una concetto musicale tetro che spazia con sapienza in ambiti che coprono black, thrash e doom, regalando sia quei momenti putrefatti, veloci e rumorosi che quelli più atmosferici, sulfurei e macilenti. Ispirato alla letteratura greca (The Corpse, la mente dietro ai Cemetery Lights ama la cultura classica greco-romana), il disco non si concentra come prevedibile sulle vicende o la spirituali dei personaggi e le divinità mitologiche, piuttosto sui loro paesaggi ed i loro scenari, dall’Olimpo al Tartaro, fino ai prati di Asfodelo. Subito furiosa “Erebos” anche se verso il finale emerge una brillante melodia, perfettamente amalgamata e provocante. Oscura, lenta e doomy “Hades”, decisamente in linea con la tematica trattata. Ottimi gli assoli e gli spunti progressivi annegati nel fumoso black/doom di “Elysium”. Torna in mente l’heavy metal veloce precedente alle miriadi di suddivisioni di genere odierne (da vecchi Sodom a vecchi Iron Maiden!) con “Isles of the Blessed“. Sensuale lo strumentale a base di basso rappresentato da “Shores of Akheron”, malinconica e marziale “Olympos”, eccentrica e imprevedibile “Tartaros”, lacerante e oscura la conclusiva “Fields of Asphodel”, altro brano nel quale il basso è piacevolmente dominante. Una piccola perla di oscurità (ovviamente pubblicata anche in cassetta oltre che CD e vinile!), piena di sonorità vecchia scuola, ma anche di idee differenti e non facilmente prevedibili.

(Luca Zakk) Voto: 7/10