(Vic Records) Qualcuno potrebbe forse ricordare questo progetto nato da Oscar Dronjak (Hammerfall) e Anders Iwers (Tiamat, ma anche nei Dark Tranquillity) che nel finire degli anni ’80 era stato battezzato Desecrator. Le cose cambiarono però nel 1991 con l’arrivo di Jesper Strömblad (ex mente di In Flames). Con lui la band si mise all’opera per registrare del nuovo materiale e cambiando il proprio nome appunto in Ceremonial Oath. Con alla batteria Markus Nordberg (ex Cemetery), i quattro incisero un demo e poi un EP, fino a giungere al debut album “The Book of Truth” nel 1993. Due anni dopo ecco “Carpet”, crudo e nudo esempio di heavy metal suonato con lo spirito melodic dell’ondata svedese. L’album si mette in mostra per un cantato aspro, rude, vagamente Mille Petrozza ma con voce meno stridula e soprattutto per due chitarre che si comportavano da gemelle. Proprio secondo lo spirito di cose come gli Iron Maiden, ecco che con i riff le due chitarre si doppiano a vicenda, creano polifonie, armonizzazioni e percorsi melodicamente similari. Questo modo di suonare è rintracciabile anche nei primi vagiti degli In Flames, per quanto però Strömblad non suoni in “Carpet”. Nell’album compare alla voce anche Anders Fridén, anche lui poi negli In Flames. Gli altri partecipanti alle registrazioni sono, oltre a Iwers e Fridén, anche Mikael Andersson, altra chitarra, Thomas Johansson al basso e Markus Nordberg, batteria, con la collaborazione di Tomas Lindberg degli At The Gates per alcune parti vocali. Tanto del materiale è ascrivibile all’heavy metal, mentre una parte, come la title track ad esempio, si incolla già a un death metal ovviamente melodico, addolcito, smaltato oppure a tirate thrash metal. In “Carpet” figura anche una cover, ovviamente un brano degli Iron Maiden, “Hallowed Be Thy Name”, ma in questa ristampa è stata aggiunta anche “Disposable Heroes” dei Metallica.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10