(Sun & Moon Records) La black metal band Chelmno è un’autentica furia. Italiani, dalle montagne del nord-est del paese, in circolazione da oltre vent’anni ma silenziosi da quindici, dal 2010, quando uscì il loro secondo disco intitolato “Horizon of Events”. Quest’anno, tutto ad un tratto, hanno deciso di tornare: line up ovviamente rimescolata, con solo batterista (Vidharr, ex-Tenebrae in Perpetuum, ex-Beatrik) e bassista della line up originale, una band rinnova profondamenrte, con pure con un nuovo vocalist, il feroce Necromorg (Sterbenzeit, Anguana, Etnom). Suoni malvagi, tempi tirati anche se accerchiati da una gelida aura atmosferica, linee vocali aggressive e mostruosamente diaboliche: “Decadence of Ego” (già uscito a marzo in vinile limitato per mano della Dolomia Nera) non è pace, non è tranquillità, è piuttosto furia cosmica che rende infernali e avvolte nel caos anche le notti più luminose e scenografiche. Lo stile è quello antico di nomi quali Emperor, Darkthrone, Gorgoroth e Mayhem, ma qui arricchito da un tocco personale, il quale spinge sia su impostazioni ossessive che su variazioni di tema molto ben curate e incastrate nei brani. Ipnotica nel suo incedere devastante “The Guardian of Silence”, sulfurea “Three Stones and an Iron Crown”, assurdamente coinvolgente la ritmica frenetica della di title track, irresistibile quel mid tempo spinto che emerge dall’oscura “The Sleeping Demon”, disumana e deliziosamente old school la conclusiva “Don’t Come to my Funeral”. Un album che, senza creare nulla di veramente nuovo, riesce comunque a risultare estremamente coinvolgente, piacevole da ascoltare, capace di regalare piccole sorprese ad ogni riproduzione, mantenendo sempre alto il palese senso di furia, gli aggressivi sentimenti pregni d’odio e una sorta di ricerca profonda nei piaceri carnali della misantropia.

(Luca Zakk) Voto: 8/10