(Deformeathing Production) Riemerge dalle nebbie del tempo il totem Christ Agony, con ormai da tempo il solo Cezar a definire le sorti di questa idea musicale. Christ Agony al principio era una band a tutti gli effetti che agli albori degli anni ’90 ha detto la sua nella scena black metal. “Anthems” prevede le tipiche sonorità oscure già esposte in passato, con uno sguardo verso il gothic, il death, oltre al melodic black metal. Cezar ha registrato sei pezzi dal minutaggio ampio, basandosi su tempi spesso bassi, perfetti per queste atmosfere oscure e a tratti dilatate come in “Throne Of Eternal Silence”. Le porzioni dell’album con tempi spediti, come in “Rites Of The Black Sun” oppure “Dark Waters”, fanno parte però di un’architettura che plasma nei brani anche queste fasi calme e avvolte dalla notte. Nell’ascolto di “Anthems” si passa dunque da momenti crepuscolari, appunto d’atmosfera, ad altri tonici, spediti e con un clima che ricorda anche i Celtic Frost o certe cose del gothic metal. Cezar è riuscito a definire un’andatura omogenea, sia nella tipologia del riffing sempre di stampo ritmato, quanto nelle melodie spesso maestose, come in “Nocturnal Dominion” che è una sorta di divagazione black metal senza forzare su prevedibili blast beat. Cezary ‘Cezar’ Augustynowicz ha suonato tutti gli strumenti, tranne la batteria che è stata ripartita tra due batteristi, in più ha ospitato Mateusz Kujawa (Jarun) al microfono in “Rites Of The Black Sun”. I pezzi di “Anthems” sono stati messi insieme negli ultimi nove anni, con un lavoro e un impegno tutto sommato ammirevole.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10