(To React Records) Con tutta sincerità, questo album non ha nulla di diverso dalle tante uscite che popolano il death metal ogni mese. Tuttavia, sia chiaro, non è suonato male e alla fine stupisce perché i Chronic Hate con questo “Dawn of Fury” esprimono una certa sicurezza e disinvoltura, nonostante la band italiana si misuri con quello che è il proprio debutto. “Seanless Reasoning” apre con potenza e uno schema di spietata ferocia. “SHC” si concede qualche strappo melodico, nel senso che la folle aggressività viene frenata con assoli che tinteggiano atmosfere e un riff poderoso ma assolutamente assimilabile e in “Bastard (de)Generation” la band mette dentro una buona dose di tecnica. Altra buona annotazione va a “Authorized Suicide”, viste le sue multiple evoluzioni. Globalmente “Dawn of Fury” mette in scena un groove denso, blast-beat continui e alternanze nei riff per quello che è un death metal con dosi di tecnica (ma senza strafare) e fondato sulla sistematica devastazione, come se fossero degli Hate più ragionevoli. I Chronic Hate si sono esibiti già al fianco di Destruction, Suffocation, Misery Index, Impiety, Elvenking, Horrid, Dark Lunacy e altri e ora nella propria bio figura, finalmente, l’atteso primo album.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10