(Avantgarde Music) Debuttano con enfasi, impeto, immensa potenza i bielorussi Ciemra, band in circolazione da quattro anni e con all’attivo solo un EP. Ancora black metal? Certo! Ok, è vero, il black metal esiste ormai da una vita, a livello di sonorità e divagazioni varie è stato detto -e suonato- tutto, di più, ed oltre… ma quando alzi il volume e premi play per questo “The Tread Of Darkness”, hey, le emozioni si sprigionano forti, le vibrazioni sono laceranti… ed il piacere maledettamente infinito! Un black viscido, perverso, costellato da irresistibili mid tempo e teorie melodiche penetranti: dopo una breve ma intensa parentesi acustica/folk, “Ciemra” rivela subito di che pasta è fatto questo quintetto: riff profondi, voce possente e graffiante, quell’incedere marziale che provoca un head banging generato dal profondo, mentre melodie malinconiche riecheggiano nell’etere dipingendo scenari meravigliosamente suggestivi, lasciando comunque spazio ad accelerazioni ricche di intensità. Favolosa la linearità luciferina di “Four Riders”, grandi scenari melodici con l’incalzante “Vomiting Void”, brano con una parentesi lenta arricchita da una chitarra sublime, da clean vocals che giocano con lo scream… verso un crescendo dal sentore epico. Marziale “Call Of The Ancestors”, un pezzo con pulsazioni micidiali sostenute da linee di basso semplicemente irresistibili. Teatrale, atmosferica, lenta ed infernale “War”, intelligentemente crudele “A Night For The Death”. ”Winter” è un brano lento ed atmosferico, tanto che mi vengono in mente i migliori capitoli di band quali Dark Fortress… qui con l’aggiunta di qualche dettaglio quasi progressivo che contribuisce ad intensificare l’esperienza d’ascolto. Altro capolavoro è ”Serpent’s”: lasciatevi trasportare da quel ritmo lento, profondo, pesante, diabolico, pregno di suprema malvagità, di volere demoniaco, di regnante dannazione eterna… prima della conclusiva “Where The Eyes Close” black metal trionfale che racchiude una bellissima parentesi acustica che materializza un mistico senso di sulfurea malinconia. Black scolpito alla perfezione: dopotutto il moniker sembra significhi proprio ‘oscurità’, per questa band devota agli abissi oscuri, alla natura di una bellezza crudele e primordiale, ad un palese odio verso le religioni: è banale? Forse. Ma diavolo- godetevi questi tre quarti d’ora a volumi pazzeschi!!!

(Luca Zakk) Voto: 9,5/10