copcivilwar(Despotz Records) I fatti sono noti: all’inizio del 2012, senza alcuna spiegazione (che per quel che mi risulta non è ancora arrivata), quattro dei sei membri dei Sabaton abbandonano la band a ridosso della pubblicazione di “Carolus Rex”. Pochi mesi dopo i nostri annunciano la fondazione di un nuovo progetto dal significativo monicker Civil War, reclutano nientemeno che Nils Patrik Johannson dietro al microfono, quindi pubblicano un ep, e ora un album completo che – devo essere sincero – non ha nulla da invidiare alle cose migliori del battaglione svedese. “King of the Sun” suona naturalmente molto sabatoniana, ma la voce ruvida di Johannson dona al brano un’aura differente, meno eccessiva e debordante (nel bene e nel male, sia chiaro) e più matura. Nulla da dire sulle melodie in gioco, sempre apprezzabili e facili da memorizzare. Potrò anche bestemmiare, ma “First to fight” mi sembra un brano che avrebbero potuto scrivere i Rainbow, se avessero suonato power metal oggi! Sarà perché Johannson mi ricorda tanto il compianto Ronnie James? “Saint Patricks Day” è, naturalmente, una passeggiata folk che però non trascura di dare sempre un forte senso epico ai suoni. Killer refrain in “Rome is falling”, mentre il poderoso mid-tempo “I will rule the Universe”, dedicato a Napoleone, è piacevole, ma è quasi una cover di un pezzo della band-madre che per rispetto non nominerò. “Brother Judas” ha un fascino molto più vintage; epica guerriera a fiumi nel mammuth “Gettysburg”, mentre la conclusiva “March across the Belt” osa un altro ritornello chilometrico e qualche passaggio ‘fantascientifico’. Ho ampiamente sottolineato QUI che i Sabaton mi sembrano in un periodo di stanca, forse questo gruppo di ribelli potrà darci in futuro soddisfazioni molto grandi.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10