(Agonia Records) L’intento degli inglesi era quello di rivisitare alcuni brani dei loro precedenti lavori in chiave diversa. Le prime tre tracce dell’EP sono dall’ultimo “Mut”, mentre le altre tre vanno indietro progressivamente fino al primo lavoro del combo. Già le tracce non erano facili da assimilare, quindi perché avrebbero dovuto esserlo nella loro nuova veste sonora? Diciamo che l’album è più coeso del previsto, avendo i nostri dato una linearità nella nuova interpretazione di brani altrimenti piuttosto diversi tra loro. Le linee post black delle tracce più vecchie sono quasi sparite ed il tutto è stato riletto in chiave molto più prog e simile piuttosto agli ultimi due lavori. Ma l’album è riuscito in pieno, diventando a tutti gli effetti quasi un nuovo platter che potrebbe vivere di vita propria.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10