(Autoproduzione) Devo ammettere che per trovare un disco death melodico di tale spessore e freschezza devo andare molto indietro con gli anni. Il duo tutto italiano che qui si presenta con l’esordio discografico se ne esce con una produzione curata, che non lascia niente al caso. Le tracce di “Shades” sono quanto di più genuino abbia ascoltato ultimamente. Le linee musicali, mai troppo scontate eppure mai intricate, sfilano sotto la possente voce in growl in modo fluido e dinamico. La struttura canzone non risulta mai appesantita e soprattutto non si riscontra quella gravità nei suoni tipica di certe produzioni del nord Europa. Gli assoli, le ritmiche, le pause strumentali, tutto concorre in una perfetta armonia. Probabilmente la chiave della riuscita dell’album è da ricercare nella spontaneità dell’approccio generale, dove nessuno si è preso troppo sul serio e soprattutto non si è attaccato a stilemi di alcuna sorta. Alla fine, un disco che regala solo soddisfazioni e niente rimpianti. Attendo speranzoso in un contratto discografico. Sconfinati.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10