copCEKE(Pesanta Urfolk) Difficile valutare questo lavoro. Oltre mezz’ora di non musica o di quasi musica. Solo atmosfera e sensazioni, niente altro. Forse si tratta di una release mostruosamente geniale, forse una cosa eccessivamente scadente. Non lo so, non lo saprò mai… anche se l’ascolto riesce a catturarmi, coinvolgermi, interessarmi. Questo lavoro uscì originariamente in cassetta super limitata, con l’esplicita appartenenza all’outsider music: la musica fuori standard. Lontana da commercio e da regole, anche quelle musicali. Ora torna, vinile (ovviamente) e rappresenta una espressione artistica composta da quattro tracce psico acustiche, capaci di descrivere scenari gelidi, torturati da voci spettrali che emergono, scompaiono, si celano e poi si fondono dentro il suono. Siamo lontani dal metal, dal rock o da qualsiasi altro genere convenzionale, anche se questo gruppo di San Francisco sa usare varie ispirazioni, quali folk, drone, ambient e metal per creare le proprie idee atmosferiche e psicologiche. La label stessa è non convenzionale e credo sia una delle rare in grado di gestire una release simile, tra l’altro in edizione speciale curata (testi scritti in metallo, sigilli ecc). Nel mio ascolto -nei miei ascolti- continuo a perdermi. E mi piace. Ci sento delle radici di oscurissimo black metal (più evidenti nell’ultima traccia). Ci sento il male. Le tenebre. La morte.

(Luca Zakk) Voto:s.v.