copconcreteb(F.O.A.D. Records) Un fauno che soffia nel suo strumento è una visione epica, ma la musica che giace sotto quell’immagine è devastante, apocalittica, assolutamente concreta e reale. Un nuova opera dei Concrete Block significa una nuova serie di cazzotti thrash-hardcore, ovvero chitarre pesanti ed energiche e un urlo cavernoso e continuo che emerge dalla scarica sulle pelli.  Impatto massimo da parte di tutti gli strumenti e sonorità che non sono né troppo old style e né tanto meno eccessivamente moderne. Ho l’impressione che “Twilight of the Gods” peschi da quel rovinoso sound tipo Agnostic Front, Sepultura, Sick Of it All, ma anche dal crust, il thrash-crossover, ovviamente l’hardcore. Elementi di metallo fusi insieme per concretizzare una lastra d’acciaio contro la quale si sbatte per tutto l’album, senza scampo, senza soste, senza potersi aspettare qualcosa che non siano riff talmente arroventati e massacranti. Tuttavia “Twilight of the Gods” non è un lavoro ossessivo ed ossessionato, ma è un album che ha una sua meccanica interiore, un suo dinamismo e, ovviamente, anche una sua estetica che colpisce nel segno e sa essere fresca ed ammaliante. O almeno sa esserlo quanto un caterpillar che minaccia di venirti contro. A completare le otto mazzate di oltre 4’ e mezzo di durata, c’è anche “Armageddon” dei Carnivore; giusto per rimanere in tema di frenesie devastanti e di sound imbastardito e per quella che insieme a “Cunt” (sotto i 3’ di durata) sono i due momenti più old style dell’album.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10