copCONVULSE(Svart Records) In Finlandia c’è un paese, Nokia, famoso per due cose. La prima è senz’altro quella che tutti conoscono, ossia aver dato la patria a telefoni che manco il pogo dei Testament può distruggere; la seconda è famosa dentro l’ambiente metal perché in questo paese è nata una delle più particolari realtà Death che la terra finnica ricordi. I convulse hanno più di trent’anni di attività, anche se dal ’94 al 2012 i nostri si sono presi una lunghissima pausa. Il loro “Cycle Of revenge” è quindi ‘solamente’ il loro quarto album, dopo il ritorno discografico del precedente “Evil Prevails”. Come suonano quindi i Convulse nel quarto lustro del nuovo millennio? Diciamo che ogni ragionamento logico o meno sul combo non può esimersi dal tenere a mentre che l’esordio “World Without God” è uno dei pilastri del Death di matrice svedese; quindi diciamo subito che siamo decisamente uno scalino sotto quella perla del passato, ma per fortuna il suono tipico dei Convulse qui viene ripreso e rielaborato con le moderne tecniche di registrazione per darci un esempio di album sincero e di mestiere dove una formazione quasi originale (manca il batterista, ma è comunque la stessa dell’album precedente) ci vomita addosso 8 tracce dove il Death è solo una scusa per inserire a volte elementi Gore, a volte rimandi quasi Doom (“Nature Of Humankind”), altre volte ancora elementi Epic (la title track). Le capacità tecniche dei musicisti in ballo si sono naturalmente affinate durante decenni di esperienza, con certi brani che possono fare storcere il naso ai puristi del genere (es. la stessa “Nature Of Humankind”); ma si sa, ai Convulse non sono mai piaciute le regole, nemmeno le poche da loro stessi create. Un disco originale e genuino come lo erano i precedenti rapportati al periodo di pubblicazione. I testi rimandano sempre a tematiche gore e maledette, anche se meno estreme che in passato, mentre la voce sembra non aver perso un colpo col passare degli anni, pronta a passare con disinvoltura dal Death al Brutal. Chitarra e basso fanno un lavoro certosino con riff curati e atipici… Insomma, in un ambiente di peccato e blasfemia i nostri si distinguono per un piglio e un’intelligenza compositiva fuori dal comune. Assoluti.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9,5/10