copcornersofsanctuary(Autoproduzione) Con due ep e due album in poco più di un anno, i Corners of Sanctuary di Philadelphia sono sicuramente una delle heavy metal band più prolifiche del globo! Il nuovo “Harlequin” si compone di ben sedici tracce, nessuna delle quali, però, supera i cinque minuti di durata, e conto peraltro almeno cinque brevi intermezzi. Intro e outro sembrano quelle di una trasmissione di fantascienza degli anni ’50, e di conseguenza “Lost in a Dream” mantiene quel mood spaziale, pur nelle chiare coordinate di un US metal cupo e underground. “Dream Seeker” ha invece quell’andamento quasi doomeggiante che mi ha vagamente ricordato i primi Manilla Road; “Crying Angel – Renee’s Song” è sostanzialmente basata sulle libere evoluzioni di una tagliente chitarra acustica. “Octahedron” tiene fede al proprio nome: davvero un pezzo spigoloso e affilato! La canzone migliore del lotto è sicuramente “Light in the Dark”: c’entra poco con il resto perché ha una struttura che definirei senza mezzi termini pinkfloydiana, ma è davvero ben riuscita nelle sue atmosfere decadenti. Molti elementi speed in “Hellequin”; la coppia di coda “Someone somewhere” e “Now we must live” è un dittico serrato con una tendenza alla deriva horror. Un disco onesto, per i fan del genere: niente di nuovo sotto il sole, ma neanche niente di brutto.

(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10