(ATOM Records) Ogni disco ha il suo scopo, anzi due. Uno per chi lo compone, uno per chi lo ascolta. Dopo aver ascoltato questo album un paio di volte devo dire che non è esattamente il genere che consiglierei a qualcuno, ma d’altra parte, se qualcuno mi conoscesse bene saprebbe anche i miei gusti musicali. Diciamo che metterei il dischetto nell’autoradio se dovessi partire per un tranquillo viaggio in macchina la domenica e niente più. Gli Austriaci in questione, giovanissimi a dire il vero per aver composto già tre album, non peccano certo per aggressività e ferocia, ma si dedicano ad un AOR molto ma molto tranquillo, più vicino al pop da classifica che alla musica da concerto, una sorta di 883 un tantino più robusti. Canzoni come “Last Night” possono far sorridere anche solo dal titolo, finendo per essere prese come copie sbiadite di sigle di cartoni animati. Altri pezzi come “Heart On Fire” sono un tantino più spinti e rafforzati da un riff più riuscito di altri, ma diciamo pure che non c’è nulla di eclatante in questo gruppo. Quindi per tornare a quanto detto nelle prime righe, forse lo scopo di chi ha composto è e resterà quello di catturare con facili e stucchevoli melodie quanti più giovincelli possibile per vendere e scalare la classifica finché il tutto dura, ma la musica per me è altro. Se si ascoltano numi tutelari del rock da classifica come Bon Jovi abbiamo ascoltato già il meglio del genere per perderci in ascolti di questo tipo. Ad esser buono, direi che siamo di fronte ad un gruppo banale…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 5/10