(Purity Through Fire) Debut album per V.V., bavarese con alle spalle due demo, che trova l’interesse dell’etichetta britannica per il suo black metal dai tratti atmospheric, ambient e solo in poche occasioni ‘cosmico’, spaziale. “Impakt” è un viaggio nello spazio e nel tempo per come nasce e si sviluppa nei modi. L’album è composto da quattro pezzi, i cui titoli sono i numeri di classificazione di asteroidi (“EO40”, “VK184”, “101995” e “99942”), con durate tra i gli oltre 16’ e i quasi 21’. Un’eternità, dunque il fattore tempo rientra certamente nel discorso di cui sopra. L’apertura dell’album è una tastiera malinconica che avanza, ripetendo le sue quattro note e poi evolve ed ecco che la chitarra subentra, sorretta da una batteria (o qualcosa che la genera) con un livello del volume troppo basso. Sintetizzatore a supporto e una melodia molto malinconica viene estesa per un bel po’. Lo scenario è a suo modo toccante, ma la successiva composizione è struggente nella linea melodica definita dalla tastiera, per quello che somiglia molto a certe divagazioni nello stile del cascadian black metal. Nel suo interno anche un momento di puro ambient dai toni cosmici. Lo stesso si può dire con le altre due composizioni, nelle quali rallentamenti e accelerazioni sono diluiti, pur con qualche riff cadenzato e linee tematiche tanto Burzum nelle fattezze. V.V. però proprio con le melodie crea situazioni spesso diverse e posto che un tema portante è più o meno la regola nei pezzi, sviluppi successivi delle melodie producono all’ascolto anche stati d’animo diversi. L’ascoltatore si ritrova appunto a percepire più atmosfere, in una situazione di movimento della percezione. Posti i meriti, è pur vero che oltre un’ora e un quarto di questi riff reiterati ma con tappeti ritmici eccessivamente ovattati, proprio sulla lunga distanza qualcosa tolgono ai suddetti meriti. Tuttavia se ci si accontenta dei suoni, è pur sempre black metal, e si vuole soltanto viaggiare, “Impakt” è un supporto adatto per avventurarsi in piani sequenza melodici.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10