(Mon Cul C’est du Tofu) “Siamo i CRABS, stiamo suonando una sorta di musica Post-Punk/Dirge. Stiamo attualmente registrando un EP di sei tracce con l’aiuto di “Mon cul c’est du Tofu” (la quale è un’etichetta indipendente di parigi)”, questo è quanto scrissero alla redazione la prima volta. C’era incluso anche  un estratto, una scheggia di “Dull” ma era davvero poco per farsi un’idea. “Dull” è poi giunto in redazione e al primo ascolto ho scritto a Maxime Lescurieux (bassista, colui che ci ha contattato) per chiedergli se Kurt Cobain fosse vivo e suonasse nei Crubs. La voce di Antoine Villetti (anche chitarrista) sembra proprio quella di Cobain e la cornice musicale che la ospita sembra uno stile vicino al grunge. Può anche essere post-punk, come dicono loro oppure alternative rock malinconico ma elettrizzante, con l’adrenalina che pian piano cresce nelle canzoni. “Mating Scents” e la sua melodia quasi di scuola Sonic Youth, “Goat Moths” e la sua andatura fatta di arabeschi, “Apple Polished” psycho-rock  raffinato, sono tra  pezzi più significativi. Nonostante però gli altri quattro pezzi non siano affatto scadenti e comunque posseggono un mood vicino alle tre canzoni indicate. “Dull” è una pietra tombale sul grunge, ne porta in effige i fasti, ma promuove sufficientemente bene la personalità della band. La voce di Villetti ti porta inevitabilmente a pensare ai Nirvana o comunque al personaggio Cobain, ma come per il defunto il Villetti catalizza bene l’attenzione. Philippe Siefert (altro chitarrista), Johann Rayner-Venturini (batterista di origini parmensi) completano questa formazione dalle camice di flanella, dal rock asciutto e scarno e dall’attitudine punk, la quale permette di arricchire le canzoni di energia oltre che da un’andatura melodica semplice ma di buon effetto.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10