copCRETURA(WormHoleDeath Records) Symphonic black metal da Bergen, in Norvegia, con voce maschile (growl) e femminile, quest’ultima lontana dall’ovvio soprano, tendendo al melodico intenso, alto, poetico e vagamente rock. Un album lungo, oltre un’ora, undici pezzi coinvolgenti, potenti, a tratti catchy, sempre ben suonati anche se l’originalità non è certamente il pezzo forte della band. Ovviamente l’impostazione vocale inconsueta offre molto in termini di resa, anzi, tutto è decisamente distinguibile, spingendo tutto oltre l’ottima musica che comunque non garantisce riff innovativi, arrangiamenti strani o orchestrazioni rivelatrici. L’album è il terzo, ma per la band è il primo degno di essere considerato “full length”, pertanto si tratta quasi di un debutto per un act che tra cambi di formazione vari è in circolazione da sei anni. Devastante “Reign Of Terror”, travolgente “Voices Of Hunger”, intensa “Funeral Roses” con una prestazione della vocalist decisamente superiore. Introspettiva “Northern Winds”, emozionante “Pray For A Brighter Tomorrow”, symphonic vecchia scuola su “Når Lyset Dør”. Con “The Pale Horseman & The Hunter of The Sky” una poderosa orchestrazione offre spazio a linee vocali tutt’altro che scontate mentre la conclusiva “The Last Song of The Earth” chiude il disco con dolcezza ed atmosfera, un brano trionfale lontano dalle regole del black. “Fall Of The Seventh Golden Star” non lascia un segno particolare, ma durante l’ascolto cattura, interessa, attrae, offrendo comunque soluzioni molto piacevoli, cariche di energia, il tutto esaltato da un duetto vocale decisamente personale e ricco di atmosfera.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10