(Punishment 18 Records) Secondo album per Crimson Dawn, sestetto tricolore fondato da Dario Beretta, noto per essere il mastermind dei Drakkar. In questo progetto, Dario accantona le sonorità classicamente heavy care ai Running Wild, in favore di uno stile decisamente più doomy ed epico, con un uso massiccio di parti corali, parti vocali drammatiche (maiuscola la prova del bravo Antonio Pecere) e tastiere dal forte sapore settantiano. Dopo una breve intro, spetta ad “Eternal Is The Dark” ad aprire le danze, con riffs lenti e solenne, parti vocali declamatorie dove l’epicità si taglia a fette, con una parte centrale che richiama molto da vicino i Candlemass ed i nostrani Thunderstorm. “Neverending Rain” è una cavalcata metal old school, con riffs terzinati che rallentano in corrispondenza del solenne refrain, prima del cambio di tempo che cita i Mercyful Fate. “The Skeleton Key” è il brano scelto come singolo, e risulta perfettamente riuscito grazie ad un ritornello anthemico grondante epicità ad ogni nota ed ad un intermezzo cantato in italiano in stile medievale, che cita certe cose di Branduardi. Un album decisamente ispirato, che bissa e migliora quanto di buono proposto con il debutto “In Stranger Aeons…”.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10