copcrimsonsun(Maple Metal) I finlandesi Crimson Sun, al debutto dopo una lunga trafila di demo ed ep, suonano quel tipo di melodic metal che spesso viene definito per esclusione: non è power, non è gothic, non è progressive, ma forse un mix di quanto citato e anche di più… onestamente band di questo tipo non mi stanno troppo simpatiche, perché spesso finiscono per suonare abbastanza anonime. E i Crimson Sun, pur non commettendo grossi errori, appunto non emergono dal calderone: una cantante bravina ma non eccezionale, brani già sentiti e un po’ stereotipati, anche la produzione di Jacob Hansen fin troppo uniforme… “The Storm” potrebbe far pensare ai Lacuna Coil per l’alternanza fra strofa molto dura e ritornello melodico; dai suoni elettronici e dal buon refrain “Eye of the Beholder”, e anche la titletrack, con più di un occhio agli Evanescence, è trainata soprattutto dal ritornello e dai preziosi arrangiamenti di tastiere. Abbastanza serata, più grintosa e soprattutto più metal “Enter the Silence”, mentre il picco di melodia, stranamente anni ’80, si trova in “The Spark”. Arriviamo così a “Memories burning”, l’unico brano che superi i quattro minuti di durata (arriva quasi a sette), ma che offre per converso qualche lungaggine. Dispiace dirlo, ma i motivi d’interesse sono pochi in “Towards the Light”, che nel complesso è un disco solo sufficiente.

(René Urkus) Voto: 6/10