(Volcano Records & Promotion) Molto interessante la proposta dei Crimson Thunder, esordienti da Piombino: chi conosce l’underground sa bene che si tratta della città dei Dark Quarterer e degli Etrusgrave, e questi ragazzi hanno appunto preso parte alle lezioni della Woodstock Academy… il risultato è un disco dal sound difficilmente prevedibile, e dunque piacevolmente spiazzante. “Ghosts in the Crimson Eye”, che riprende il tema della “Overture”, sviluppa un epic/power come non se ne vedeva da tempo: i riferimenti possono essere i primi Thy Majestie, per la maestosa base power, ovviamente i Dark Quarterer, per il teatrale tocco progressive, e forse addirittura act degli anni ’70 come i Rainbow o i Savatage per l’uso delle tastiere e l’impianto sonoro molto carico. Molto particolare il singolo “A Song for the Undead”, che alterna partiture extreme metal, anche con growling intensi, a momenti soffusi, a – ancora – parti con cori epici e melodie solenni. Molto carica e con un finale praticamente horror metal “Manipulator of Minds”, power più classico con la solida “Light of the Dragonfires”. Spedita e a mio giudizio ancora Rainbow-iana “Footprints in the Void”, mentre la conclusiva “A Tale of hopeless Revenge” spinge su un sound epico (a tratti medievaleggiante) che ho riscontrato finora soltanto in acts italiani di nicchia come i Flashback of Anger o i Sangreal. Un disco che merita molta attenzione, esponente com’è di quell’impossibile ‘epic prog’ proprio dei Quarterer… forse allora – appunto personale – avrebbe aiutato una copertina più incisiva!

(René Urkus) Voto: 8/10