copcrimsonwind(Pitch Black Records) Riappaiono sul mercato i Crimson Wind, a quasi quattro anni dal gradevole esordio “Wings of Salvation”, e rinverdiscono la gloriosa tradizione del symphonic power metal siciliano, che a mio giudizio ha nei Thy Majestie i suoi maggiori rappresentanti e negli Ancestral un’altra formazione di valore. “Black Shelter”, la opener, presenta trame abbastanza complesse e chitarre molto dure e spigolose, tipiche del power/prog made in Italy: le asperità sono però compensate dalle keys e dalla voce ultramelodica del nuovo vocalist Guido Macaione. “Death dwells in Sight” mescola intelligentemente più elementi: con le ritmiche siamo quasi al power/thrash, ma le tastiere assumono a tratti connotati proprio orchestrali o cinematografici. “In Vain” è squillante quanto le cose fine anni ’90 di Stratovarius e Sonata Arctica; godibile e orecchiabile la power ballad “The Hills gaze in Silence”. Ottimo l’intermezzo acustico “Whisper”, incalzante e nervoso, prima dei nove minuti di “Heirloom”, che riassume un po’ tutto il platter e funziona soprattutto quando il ritmo rallenta e si colora di tenui atmosfere. Un disco dal sapore ‘antico’, solido e convincente, che forse riuscirà più gradito ai trentenni che ai ventenni di oggi.

(René Urkus) Voto: 7,5/10