(Arising Empire / Mission Two Entertainment) Un nuovo album dei Cro-Mags non è qualcosa di trascurabile. Harley Flanagan è dal 2018 detentore unico del marchio della band, la quale ha contribuito all’hardcore newyorchese prima, mondiale poi, in quanto il cantante si è definitivamente separato da colonne della band come Joseph e Jayson. I due infatti viaggiano ormai su altri binari e col nome di Cro-Mags JM – ma che idea è questa? – dove JM sta appunto per John Joseph e Mackie Jayson. Harley Flanagan si lancia con tutta l’anima in questo nuovo album e sorprendendoci! Si rintraccia lui e l’ormai sua creatura eppure il nuovo, il qualcosa di contemporaneo, sono ben rintracciabili nell’economia dei brani. L’hardcore con “In the Beginning” diventa forte, robusto, grintoso, pesante come il metallo o sfrontato come il punk. Dunque a cavalcate neo-punk come “No One’s Coming” oppure la breve ma perfetta e degna del blasone dei newyorchesi, “No One’s Victim”, oppure “One Bad Decision”, si antepongono riff enormi e svelti come “From the Grave” – vi suona l’ultimo chitarrista di Lemmy Kilmister, Phil Campbell – “Two Hours” e altri. Meravigliosa la strumentale “Between Wars”. Composizione decisamente una spanna sopra il resto. “In the Beginning” è un album enorme perché il metal è forte, agile, vivo e diventa vero hardcore. Contribuiscono il già noto Rocky George (ex Sucidal Tendencies) alla chitarra e l’altro chitarrista ancora, Gabby Abularach, (Voodoocult), oltre al batterista Garry “G-Man” Sullivan. Sono passati venti anni dal precedente album, trentaquattro dal primo, ma tra bordate di una volta e l’attualità del loro hardcore, i Cro-Mags riescono ancora a registrare un album trascinante.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10