(Nuclear Winter Records) Ecco l’apocalisse, annunciata in catalano e spagnolo dai Cruz! La band iberica da dieci anni sbandiera questo sound ruvido ed arrembante nel quale si ritrovano spunti swedish death metal, punk e soprattutto in una certa misura Bathory, dosi di Hellhammer, i Celtic Frost e inevitabilmente i Venom. I Cruz però non si abbandonano scriteriatamente alla scopiazzatura, tuttavia il principio alla base dei propri pezzi sono quei nomi e quegli stili. Chitarre temprate d’acciaio, drumming svelto e infaticabile, voce arsa e via verso un assalto estremo di circa 42′. L’intro gelida e da film horror “Ai Margini della Follia” accoglie l’ascoltatore, per spingerlo verso questo turbinio di speed, heavy, death metal. Tra i sette pezzi si distingue il minutaggio di “Els Murs Errants” di oltre nove minuti che scorrono in maniera fluida, ma soprattutto emerge la seguente “Confines de la Cordura” che con un low tempo iniziale e dai riff heavy metal, poi accelera con una dose di forza rivestita di melodie inquietanti. Il riffing a volte è gelido, roboante, sprigiona melodie sinistre e oscure, ricalcando proprio il death svedese degli anni ’90, con gli spagnoli però arditamente più spinti e lerci rispetto a quanto udito in quella gloriosa tradizione del death metal e con un passo, uno portamento abbastanza autonomo.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10