(Metal Blade Records) Persa da qualche anno quella sottile vena melodica che arricchiva le composizioni quanto il proprio post metal, i Cult Of Luna sono andati sempre di più verso la deriva del genere stesso, incassando inserzioni robuste di sonorità che sembrano essere futuribili, manipolate, artefatte e spesso vicine a scenari post industrial. Insomma, la band scandinava ha raffreddato il proprio sound, inserito sintetizzatori, allargato quella visione del futuro quanto dell’animo umano, trattandola con dosi concretamente sensibili di artifici elettronici. Suoni irrobustiti per “The Long Road North”, dunque suoni concreti. Al contempo suoni concepiti al silicio che amplificano questo andare oltre se stessi da parte dei Cults. Atmosfere sospese tra un futuro lacero e un presente incerto, atmosfere dunque di un universo che non conosciamo ancora. Le proporzioni di tale universo sono tratteggiate dai Cult Of Luna che lasciano trasparire una vena di sentimenti, pensieri, filosofie, dietro questa coltrewdi suoni trattati, ribollenti, stranianti quanto profondamente umorali. La band sfiora i 70’ per esprimere tutto ciò, rimando fedele nel suonare alla propria tendenza nel volere dilatare, ampliare le intenzioni sonore e dunque le durate. Cult Of Luna si mostra come una band ruggente, fiera, innovativa verso se stessa e probabilmente verso i fans ma non da meno verso chi si approccia solo ora al ‘Culto’.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10