CZART – “Czarty Polskie”

(code666) Probabilmente non li avete mai sentiti, cosa anche normale considerando che sono al debutto. Uno sguardo alla tracklist offre la vista su ben sedici brani… cosa che potrebbe spaventare o suggerire noia, se non fosse per il fatto che sono tutti pezzi molto brevi, per una durata complessiva di poco più di quaranta minuti. Ma è il contenuto a cambiare i punti di vista: metal estremo e folklore, suoni estremi e divagazioni che non nascondono atmosfere tipiche del paese d’origine, la Polonia. Ma è il contrasto la sintesi dell’opera: tutte le canzoni parlano di demoni, con storie che attingono da antiche credenze, le quali attribuivano il male e le disgrazie non agli esseri umani, bensì a forze demoniache, quasi per esorcizzare proprio le azioni sbagliate degli esseri umani. Tali storie, tali testi, contengono passaggi autentici tratti da “Czary i czarty polskie oraz wypisy czarnoksięskie” (“Stregoneria e demoni polacchi, con estratti di magia nera”), un libro del 1924 dello scrittore polacco Julian Tuwim, il quale spiegava come i demoni, sebbene privi di forma, potessero plasmare corpi dall’aria e dai vapori terrestri e parlare in una “lingua artificiale”. Ed ecco che questo contrasto tra sacro e profano, tra bene e male, offre una similitudine con il mondo moderno, dove il “male” degli strumenti moderni come l’intelligenza artificiale è in contrapposizione con l’arte pura, creata dall’ispirazione umana. Czart, nella visione del mastermind Michał Chrościelewski, diventa quindi una metal band audiovisiva che non ripudia la modernità per dare vita a un assalto sonoro capace di collocarsi al di sopra di mode e tempo. Cori, growl, voci femminili, atmosfere, riff brutali, musica seducente, musica lacerante. I testi in polacco aumentano il misticismo di un’esperienza musicale che esige di essere fruita contemporaneamente all’espressività di vari video che si collocano tra l’inquietante e l’esilarante, richiedendo un’immersione totale, una devozione completa, un ipnotico abbandono sensoriale.