(Massacre Records) Pur non proponendo nulla di assolutamente innovativo, i Damnation’s Hammer si sanno distinguere per una spiccata personalità, grazie all’abilità di mescolare svariate influenze e fonderle in un unico calderone, risultando a loro modo originali. Dentro “Unseen Planets, Deadly Spheres” troviamo infatti una gamma di sonorità che vanno dal doom al thrash, passando per il death e l’avantgarde. Potremmo in qualche modo paragonare i nostri ai Celtic Frost, ma con una produzione migliore ed un cantante dalle tonalità più epiche e profonde. L’opener “Temple Of The Descending Gods”è ipnotica, potente ed inquietante nel suo riffing schiaccia sassi. “Deathcraft” è più diretta e death oriented, con una parte centrale molto interessante.. “Hammers Of War” mette in mostra spunti melodici intervallati da legnate thrash. “Gates Of Necronomicon” e “The Eternal Harvest” sono tetre, oscure ed inquietanti. Un album aggressivo, oscuro ed atmosferico allo stesso tempo, che attinge dalla genialità dei Celtic Frost e la porta ad un livello superiore.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10