(Apollon Records) Si sono formati l’anno scorso nel pieno del caos planetario, sono ben in sette, provengono da svariate bands (The Lust-O-Rama, Kvelertak, Motorpsycho, Nashville Pussy, e molte altre) e dopo una manciata di singoli ora vogliono conquistare il nuovo mondo, quello post-pandemico, offrendo del rock’n’roll pungente, accattivante, lontano da legami, ma capace di abbracciare un po’ tutto, dal punk al rock psichedelico, da rock spaziale a quello più terreno, terrestre, coinvolgente… senza tralasciare (quasi) nulla nel mezzo. Rock e celebrazione liturgica con l’introduzione “Preludium Desperado”, la quale accompagna dentro il groove di “Long Gone Misery”, un rock classico, vintage, un po’ punk, un po’ southern, arricchito da ottime chitarre e… organi, senza dimenticare qualche sbirciata verso casa lord Brock. “Lockdown Blues” è si un blues, ma moderno, rockeggiante, scazzato, ribelle. Le tastiere avvicinano “Manic Posessive” alle soundtrack dei film horror, ma anche agli anni ottanta… ed è impossibile non sentirci un po’ dei Ramones dell’epoca che gira attorno a “Brain Drain”. Dark space rock con “Black Vultures”, criptica, atmosferica ed inquietante “Degenerate”, mentre esplode una mania per la dark wave ottantiana sull’ottima “Droned”. Punk senza ritegno con “Dang!!!”, torna l’atmosfera frizzante di certi brani ‘meno cosmici’ degli Hawkwind con “Good Intentions”, mentre “No Way?” vaga un po’ ovunque, è rock’n’roll, è rock, è pop… è un po’ quel che l’ascoltatore vuole che sia. Ancora organi vintage sull’atmosferica “Nomad’s Land”, un pezzo che spinge il rock/punk tornando su sonorità anni ’80, risultando coinvolgente, seducente e semplicemente irresistibile. Tutti i brani dell’album sono mediamente brevi, sempre sotto o poco sopra i tre minuti, con qualche sporadica eccezione… una in particolare per la conclusiva “Eight Minutes Till Doomsday”, otto minuti di musica senza confini, vintage, ricca di divagazioni, un incrocio tra Deep Purple ed Hawkwind, un libertinaggio sonoro… quasi una lunga e liberatoria improvvisazione, una jam session che guarda molto lontano. Dodici tracce frizzanti ed irresistibili. Oltre alla nutrita e variegata line up, i Dang!!! ospitano vari chitarristi, compresi Thomas Eriksen della black metal band Mork e Lorenzo Moretti dei rockers italiani Giuda. Un album necessario, un album che vuole chiudere un triste capitolo del mondo della musica rock per guardare avanti, per tornare a suonare, a far casino, a ballare: la cosa sicura è che se questo si potrà nuovamente fare liberamente, “Sociopathfinder” sarà un’ottima colonna sonora per la grande festa!

(Luca Zakk) Voto: 8/10