copdante(Massacre Records) Geniali. Semplicemente geniali. I tedeschi Dante riescono a proporre un prog molto ricco, estremamente atmosferico, diluito in pezzi imponenti (spesso sopra i dieci minuti di durata), ma comunque godibile, fruibile, piacevole, di sicuro impatto anche su un pubblico più vasto. L’esempio è la bellissima opener “Birds Of Passage”, dove il superbo ritornello risulta potente, anche grazie alla fantastica voce di Alexander, micidiale, riuscito e… indimenticabile. Cose del genere le hanno inventate bands come Dream Theater o Symphony X, sicuramente un’ispirazione per i Dante i quali, comunque, seguono la propria strada, il proprio stile, creando un sapiente mix tra progressive metal e progressive rock, garantendo una costante componente emozionale che rende dannatamente valido l’intero disco. Pezzi lunghi come la opener, risultano facili, immediati, con il tempo che semplicemente scorre veloce, lasciando quasi un senso di delusione alla fine del pezzo (!). Imponente anche la title track, che suona rilassata, riflessiva, senza mai abbandonarsi a sonorità troppo potenti, ma offrendo quasi tredici minuti di musica matura, ricca di dettagli, curata. Notevole anche “The Day That Bled”, forse il pezzo che sente di più il filone progressive rock, con un cantato azzeccato ed un’atmosfera vagamente malinconica che generano altri dodici minuti piacevoli, con una sezione strumentale complessa nella struttura, ma facile da capire. Ancora atmosfere riflessive nella bella “Allan”, un pezzo dalle sonorità vintage ben mescolate con un sound moderno e creativo. Un disco decisamente imponente, composto con sapiente abilità, originale, identificativo. Un disco che colloca senza dubbio i Dante tra le figure importanti del genere.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10