(Century Media) Parliamoci chiaro: chi conserva gelosamente tutti gli album dei grandiosi Dark Fortress, non ha bisogno di una reissue. Specie per quel capolavoro che successivamente accompagnò verso il supremo “Seance” (da notare che entrambi i dischi vantano il grandioso Azathoth -aka Matthias Jell- alla voce). Certo, questa nuova edizione vanta un ottimo e poderoso remaster, oltre che rimettere in circolazione una pietra miliare ormai da tempo non facilmente reperibile. Ma guardiamo un po’ dietro le quinte: i Dark Fortress sono silenziosi dal 2004, anno di pubblicazione dell’ultimo “Venereal Dawn” (recensione qui); pertanto o si sono estinti… o stanno covando qualcosa. Molte band nelle loro condizioni, dopo un lungo tempo di non-attività discografica, buttano fuori un singolo. Forse un EP. Ma i Dark Fortress agiscono diversamente, seguono un sentiero sinistro differente e ricordano a tutti chi sono con un maledetto remaster di una pietra miliare del loro sound, forse l’album che ha contribuito a definire il loro personale sound. Quindi? Cosa fare mentre si ascolta a tutto volume uno “ Stab Wounds” edizione 2019, il quale comprende anche “Endtime”, la cover dei Katatonia disponibile solo (credo) nella versione vinile e digipak dell’epoca? Io un’idea ce l’avrei… perché nel laconico comunicato stampa dell’etichetta, emerge una frase, in mezzo a tante altre che profeticamente decreta: un nuovo album dei Dark Fortress sarà disponibile nel 2020!

(Luca Zakk) Voto: 10/10