(Iron on Iron Records) Nonostante una attività iniziata 12 anni fa e una lunga sfilza di demo, questo è soltanto il secondo full-“length” dei greci Dark Nightmare, formazione che anche a un ascolto distratto mostra una purissima anima ellenica con tutti i pregi e i difetti del caso. “Beneath the Veils of Winter” è uno di quei dischi di heavy/power/epic ormai rarissimi sul mercato: per il sound si può fare un vago riferimento ai nostri Domine, l’uso delle keys è abbastanza simile. Una epica intro di tastiera, poi “The Battlefield calling my Name” procede incalzante secondo i classici canoni dell’epic/heavy metal. La titletrack inclina con ottimi risultati sulla NWOBHM ed è una potente cavalcata anche “Are we free”, una tirata contro i guasti politici ellenici. Dopo lo strumentale “The Art of dreaming”, che porta chiara la propria origine mediterranea, “Sometimes” affida la propria epica soprattutto alle tastiere, con una scelta controcorrente rispetto alle consuete tendenze ma sicuramente riuscita. Fluviale e corposa è anche “The Voyage” prima della cover conclusiva di “The Wizard” degli Uriah Heep, una delle formazioni che ha più influenzato gli ultimi esiti delle tendenze heavy underground. Un disco indovinato, c’è poco da aggiungere.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10