(autoproduzione) Terzo album in dieci anni per la formazione tedesca che spara un thrash-death metal aggressivo quanto articolato. Il quintetto vede al microfono la cantante Simone Schwarz che usa principalmente il growl e con qualche sfumatura in semi-scream. Benni Poeck e Charly Gak sono un’interessante coppia di chitarristi. Sfoderano dei buoni e convincenti assoli, oltre a trame aggressive, possenti e con un tocco di tecnica manifestata attraverso fasi articolate. Inoltre nel tessere le maglie dei riff contribuisce anche il basso di Steffi Bergmann, le cui sortite sono un ulteriore elemento aggiuntivo. Le canzoni “Humor” e “2020 A.D.” sono alcuni indicatori perfetti di questo lato tecnico esibito dalla band. Alcuni passaggi e soprattutto gli assalti, gli scatti veloci da parte dei Dark Zodiak hanno un’assonanza con i Kreator di un tempo. La cosa è ancora più aderente per via dello stile ritmico di Dieter Schwarz che ricorda un po’ quello di Ventor. Si tenga però separata l’identità dei Dark Zodiac da quella dei loro illustri concittadini, semmai si può affermare che il suonare dei Dark Zodiac è tipicamente teutonico. Certe cadenze nelle accoppiate tra chitarre e batteria sono di quella scuola. Il risultato è del thrash metal suonato in una maniera granitica, senza compromessi e di fatto che sa volgersi verso il death metal e con un aspetto contemporaneo. Il growl della Schwarz poi alimenta questa tendenza.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10