(Scarlet Records) L’album “Forgotten Reveries” rimette in moto il power metal di stampo melodico e contemporaneo dei DarkTribe. La formazione francese, discograficamente ferma al 2020 col precedente “Voici l’Homme”, QUI recensito, ha pubblicato così quattro album in ventuno anni di attività. Questo power metal con tratti epici, soprattutto con margini maestosamente sinfonici, possiede idee stilistiche che tirano spesso in ballo i Labyrinth. Questa volta solo saltuariamente, la band francese presenta nuovamente soluzioni di tipo prog. Come sempre il lato melodico è ampiamente marcato e caratterizza l’anima e il clima delle diverse canzoni di “Forgotten Reveries”, le quali però non tutte sono figlie di un songwriting omogeneo. Alcune canzoni offrono buone punte qualitative, come “From Star To Dust”, “I Walk Alone” e certamente “Son Of Illusion”. Altre canzoni invece scivolano via assomigliandosi per finalità ad altre e senza punte qualitativamente distintive. Il quartetto si manifesta bene nei suoi quattro elementi, con Anthony Agnello mattatore al microfono, mentre se da una parte il chitarrista Loïc Manuello spesso produce un lavoro ritmico semplice, accodandosi alle tastiere, invece nei cambi e nelle parti prog, ma soprattutto con gli assoli, si ritaglia uno spazio importante. I DarkTribe misurano la propria ambizione compositiva con il quarto album in studio, con qualcosa da rivedere e tuttavia sempre mettendo tante idee sia nelle melodie che nell’impatto. Proprio questi ultimi due aspetti rendono “Forgotten Reveries” un lavoro prima di tutto accattivante che strutturato.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10




