(High Roller Records) Rare volte capita ad un recensore che l’ascolto della prima nota di un album colpisca a tal punto che si lascia da parte ogni altra cosa e si vada direttamente verso un ascolto completo, profondo e completamente avvolgente. Questo è successo con gli svedesi qui recensiti, autori di un platter davvero riuscito. Forse, assieme agli Evergrey, questo gruppo è davvero autore di un sound specifico e non riconducibile ad altri gruppi. Un misto di epicità, amore per la melodia, un leggero struggimento romantico uniti ad una potenza espressiva e compositiva fuori dalla norma. I Dead Kosmonaut hanno tutto questo, unito ad una voce squillante e sempre sul pezzo e una chitarra tecnicamente sopra la media. Anche le canzoni più lunghe, come quella in chiusura da 11 minuti, non stufano minimamente, complice un songwriting da applausi e una voglia di dimostrare chi si è. Semplicemente un disco stupendo.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9,5/10