(Century Media Records) Gli svedesi Dead Lord sono maledettamente classici, praticamente appartenenti ad un altro tempo. Non solo il loro look porta indietro l’immagine di almeno tre o quattro decenni, ma anche la loro musica abbraccia quel sound rockettaro tradizionale, tutta roba che vede bands quali ZZ Top e Thin Lizzy come modello unico ed esemplare. Tuttavia “Surrender” è un album odierno, fresco, accattivante, arrangiato con cura, capace di ridare vita a suoni che altrimenti non potrebbero rivelarsi così luccicanti! La chitarra solista di Martin Nordin è la colonna portante in quanto oltre ai seducenti riff, i suoi assoli ed i suoi fraseggi contribuiscono a mantenere molto luminoso ogni singolo istante di questi dieci brani, mentre la voce Hakim Krim è perfetta: moderna e d’epoca allo stesso tempo, estremamente lontana dai timbri ‘elettronici’ ma comunque attuale e magnetica, decisamente carnale, organica e deliziosamente sballata. Elettrizzante “Distance Over Time”, grintosa e un po’ malinconica “Letter From Allen St.”, rockeggiante ed intensa “Authority”. Un senso di oscurità echeggia sull’introspettiva e bellissima “Dark End of The Rainbow” un brano intenso con un’anima melodica e vagamente southern. Tagliente “Bridges”, ulteriormente vintage “The Loner’s Ways”, suggestiva “Gonna Get Me”, nervosa la conclusiva “Dystopia”. Un po’ tutti i disastri del mondo canalizzati dentro un rock liberatorio e brillante, elettrizzante, un upbeat coinvolgente sferzato da chitarre ricchissime capaci di provocare con un fiume di licks emozionanti! Una colonna sonora per un viaggio lungo, senza meta, con il vento tra i capelli e la libertà nell’anima.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10