(Lucifer Rising/Self) Quasi cinquanta anni di carriera. Iconici fino al midollo. Tanto underground quanto in qualche modo mainstream. Una manciata di album esemplari. I Death SS. Leggende. Steve Sylvester. Una icona, un riferimento. Tematiche sempre occulte, horror e pure un po’ erotiche, prendendo a piene mani dalla letteratura, dai fumetti, dal cinema. A questo punto si potrebbe chiacchierare per ore relativamente all’efficacia del nuovo disco. Si potrebbe parlare con Sua Maestà S. Sylvester per altre ore relativamente all’ispirazione e ai significati nascosti, quasi magici, di ogni brano, di ogni singolo verso del nuovo disco. Ma “The Entity” ha tanto da dire. Nasconde molto, trasmette tanto. E poi ci sono io, vecchia scuola, sono più vecchio della band, e vedo altro, intravedo qualcosa di diverso, facilmente riassumibile con una domanda: quale genere musicale suonano i Death SS? La risposta, contorta, complessa e difficile, è altresì rivelatrice: i Death SS suonano lo stile dei Death SS, fin dagli albori. Dall’alba fino a “Do What Thou Wilt” erano un qualcosa di riconducibile al metal. Forse. Poi la modernità di “Panic”, la stravaganza di “Humanomalies”, la suggestione mistica di “The 7th Seal”, il lungo silenzio, il ritorno con l’iconico “Resurrection”, il pop metal di “Rock ‘n’ Roll Armageddon” e forse di “X”, fino a questo nuovo lavoro, super heavy, super chitarristico, potente, essenziale ma complesso, intrigante ma diretto, ricercato ma schietto e dannatamente pensato per i concerti. Le canzoni? “Ave Adonai” con quella indole a-là Abysmal Grief, la chiarezza di “Justified Sinner”… perché dopotutto siamo tutti deliziosamente peccatori per una ragione in qualche modo sempre giustificabile. Cinematografica nella geniale interpretazione di “Dr. Jekyll & Sister Hyde”, doom metal italico senza fronzoli con “Two Souls”. Catchy e rocking “Hell Is Revealed”, tetra e decisamente oscura “Love Until Death”, un po’ ottantiana e un po’ proggy “The Evil Painter”, inquietante e provocante “Cimiteria”, prima dell’epilogo rappresentato dal’heavy metal scatenato di “Evil Never Dies”. Inutile discutere. Sarebbe come giudicare gente come Black Sabbath, Motörhead, Deep Purple o Led Zeppelin. Chi cazzo siamo noi per poter esprimere un qualsivoglia giudizio? Chi sono io per giudicare? Nel bene e soprattutto nel male, perverse signore e deviati signori, questa è ‘L’Entità’. Questo è l’anno MMXXV. Questo è “The Entity”. Questi son i Death SS. Questo è, ancora una volta, sua altezza Steve Sylvester… per gli intenditori colui che fu chiamato anche Steve Silvester. Leggenda. Culto. Religione. Dannata profezia.

(Luca Zakk) Voto: 9,5/10