copdeathcrush(Casket Music) La Sardegna si erge dalle acque e genera figli appestati di morte. Figli barricati in un nome, Deathcrush, che denuncia da subito l’impatto distruttivo e ammantato di desolante fine del tutto. Dreathcrush è lo sprigionare un sound robusto, retaggio dell’imponenza dei Morbid Angel, ma dannatamente più fluido e malsano, come i Deicide. Elaborazione del songwriting macchiata da diverse influenze, ma non tali da dissipare un proprio patrimonio compositivo, maturato in almeno dieci anni di underground. “Collective Brain Infektion” è il debut album, il manifesto delle intenzioni, l’approdo al messaggio finale, quello di un sound death metal ancorato alla tradizione, di tipo americana, senza dimenticarsi della volubilità di quello europeo. Al di là di ogni similitudine i Deathcrush dipingono un’atmosfera nera, torbida, anche per via di accenni brutal. Un gioco al massacro stimolante, scandito dalle regole di un riffing altamente dinamico e dal drumming costantemente a lavoro. Growl cupo, qualche incursione scream e il tutto prende la forma di un massacro per nulla istintivo, ma ancorato a delle scelte ben precise. In questo lavoro non si suona come un caterpillar manovrato da un gruppetto di pazzi! Non ho sentito un momento di stanca, non ho inteso titubanze nei Deathcrush e così “Collective Brain Infektion” diventa una marcia inarrestabile fin dalle prime grandiose note di apertura che spalancano un mondo indescrivibile, appunto il titolo è “In to the Abyss of Sickness”, che si manifesta in modo spietato con un climax da oltre 6’ in “Devoured”, per poi svanire con la conclusiva “Regression to Decay”, robusta strumentale che appunto chiude l’album. Un lavoro inaspettato questo debut. La band si sente che non è improvvisata e la sua identità aleggia in ogni singolo pezzo. MI piace questa maturità compositiva, la ricerca di momenti melodici che sembrano voler raccontare storie, emozioni antiche (i NIle?). Un sound che sembra descrivere un mondo parallelo al nostro. Forse è solo un’ipotetica colonna sonora dell’Inferno.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10