(Apollon Records) Ma che diamine, da quale curvatura spaziotemporale esce questo trio di punkettari incalliti? Non mi spiego come nel 2020 possa girare ancora certa musica, addirittura qui si parla di varie canzoni raccattate in giro e messe insieme alla meglio per un cd che in realtà diverte dalla prima all’ultima traccia, pur senza tracciare una linea stilistica così precisa come si potrebbe pensare. Si parlava di punk, giusto? Ecco quindi giri di basso come se piovesse, riff sporchi e malridotti, così come l’appeal canoro della voce… Eppure qualcosa attira, probabilmente la genuinità e la spontaneità dei suoni, probabilmente la possibilità di sentire suoni che si perdono nei decenni addietro, probabilmente l’oggettiva distanza dai soliti canoni del metal. Certo, un lavoro di nicchia, ma divertente, giusto per staccare dei soliti generi.

(Enrico Medoacus) Voto: 7/10