(Invictus Productions) Sono al secondo album gli svizzeri Deathcult, nel quale la sostanza del tutto è il death metal principalmente di scuola svedese e più generali influenze di fine anni ’80. “Of Soil Unearthed” esprime un suonare convincente, classico nei termini e poderoso quanto dirompente. “Trapanation Rites” è un ottimo esempio, un pezzo che diventa manifesto di queste otto composizioni totali che riempiono l’album. Anche “Alastor” è un brano che si distingue e pone degli spunti considerevoli nel suonare della band elvetica. Cambi di passo, velocità a fondo, refrain tenebrosi, un minimo di hardcore che si avverte in certe plettrate delle chitarre. Le atmosfere poi dsono allucinate, sensibilmente tenebrose e appunto ricolmano ogni singola composizione e facendo di “Of Soil Unearthed “ un autentico grimorio di death metal di prima maniera con influenze di Dismember, Entombed ma anche Autopsy e Bolt Thrower.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10