copdeathhammer(Hells Headbangers) Di solito tendo a tenere conto dell’originalità di una band. Se riesce ad essere convincente proponendo qualcosa di personale, la ritengo sicuramente più meritevole di attenzione rispetto ad una buona band derivativa. Capita, poi che esce un album come “Evil Power”, ad opera del duo Norvegese Deathhammer, e tutti questi miei criteri di valutazione vanno a farsi benedire. Questo disco non ha nulla di originale, innovativo o imprevedibile, anzi, sembra riesumato da qualche scaffale di LP di metà anni ’80; ma la musica in esso contenuta è esaltante, per chi come me ama un certo tipo di sonorità. Trattasi di puro speed/thrash metal, influenzato da bands come Exodus, primi Destruction, Exciter e Agent Steel. Sin dall’opener “Warrior Of Evil”, veniamo investiti da cascate di riffs velocissimi, vocals stridule, sguaiate e rabbiose, assoli squisitamente heavy metal, spogliati di inutili tecnicismi e taglienti come rasoi. Spesso le sonorità si spostano verso un proto black metal, come nel caso di “Satan Is Back”, dalla ritmica martellante e vocals meno acute e più rauche (alla Cronos, per intenderci). “Sinner’s Possession” è una emozionante cavalcata, che sfocia in una ritmica epica e cadenzata. “Rot In Shreds” riporta l’asticella a velocità vertiginose, con ritmiche prettamente speed metal e linee vocali che ricordano il compianto Paul Baloff. Un album esaltante, certamente non originale, certamente retrò, sicuramente old school, ma suonato con una convinzione e una cattiveria vera, sincera; merce rara in questi ultimi anni, dove anche la musica estrema ha perso quella furia distruttiva, soffocata da produzioni pulite ed inutili tecnicismi. Capolavoro!

(Matteo Piotto) Voto: 10/10