(Season Of Mist) Dieci anni di attività per i Deathwhite ora al loro terzo album. Una copertina suggestiva, un’immagine pulita e dai significati ancestrali. Il tutto a incorniciare una musica fatta di potenza e atmosfera, nella quale confluiscono i più genuini principi del doom-gothic di un tempo. Lo stile degli statunitensi viene esibito attraverso suoni moderni, dunque non si avverte in maniera totalizzante l’aura dell’old-style, nonostante, complice anche il cantato, i vecchi Anathema balzino alla mente. Forse a suo modo “Grey Everlasting” ha una sua piccola piega prog negli sviluppi interni dei pezzi, i quali sono undici in tutto. I momenti nei quali la chitarra si lancia nei solo, il pathos raggiunge vette importanti. Un climax trascinante, il momento atteso in ogni pezzo. Un clima decadente, triste, un’oscurità incipiente, avvolgono i pezzi che hanno però una fisionomia sospesa. I Deathwhite pur creando variazioni nelle canzoni elaborandole in maniera attenta, tuttavia questo impegno sembra muoversi sempre allo stesso modo. Alla lunga infatti viene fuori dalla tracklist un taglio piuttosto simile per i pezzi, almeno nella sua prima metà. L’album dura 48′. Mancano momenti degnamente pesanti, d’impatto, come quelli di “White Sleep”. Sono infatti davvero scarsi questi approcci nettamente metal, il tutto però è volutamente compensato appunto dalla ricerca melodica e delle atmosfere. Sono le melodie il vero punto forte di “Grey Everlasting”.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10