copDeepBlack(Ván Records) Un fantastico delirio gotico incrociato con il dark wave. Melodie avvolgenti, ritmi coinvolgenti, linee vocali mistiche e magnetiche. È questa la proposta contenuta nel debutto del duo berlinese Deep Black, moniker semplice, forse scontato, ma perfettamente adatto al sound offerto. Linee vocali intense, un timbro che è una versione grintosa di un incrocio perverso tra Ville Valo e Johan Edlund, il tutto in un costante livello emozionale senza limiti, senza confini. Intensa, oscura ed inquietante la opener “Nephilim”, dove il vocalist dimostra subito la sua ampiezza e flessibilità. Ma è “Them” che rivela la potenza della band, una traccia decadente, maledettamente dark e meravigliosamente rock/metal. Un ritmo pulsante che mantiene alta una tensione permeata di indefinite presenze, di oscuri presagi. Vagamente nu-metal alcuni momenti di “Nails”, mentre aumenta la dose di elettronica su “Year Of The Lamb” la quale è anche suonata con molta cura, con precisione ed efficienza, dando luogo ad un pezzo coinvolgente, magnetico, indimenticabile. Il lato oscuro del romanticismo emerge su “Like You”, forse il pezzo che più riporta a certi capitoli degli HIM. “Some Day” è dark con una marcata grinta, mentre “I Will” è introspettiva, decadente, persa in oscure riflessioni piene di pensieri pessimisti. Completamente diversa “This Read”, quasi una canzone dove è presente solo la voce del singer, a cavallo tra dark e blues, quasi un Chris Isaak con una iniezione di violenza che esplode verso la fine del pezzo. Un album strano. Un po’ fuori dal tempo, o meglio, incompatibile con certi confini delle varie epoche. Un po’ dark wave, un po’ nu-metal, un po’ rock, un po’ gotico. Totalmente originale, infinitamente efficace ed assolutamente godibile.

(Luca Zakk) Voto: 8/10