(Planet K Records) Nuova band, o per meglio dire un nuova one man band creata da Raymz, un musicista francese (attivo precedentemente nella hard rock band Fiinky Pie) che ha messo in piedi un progetto devoto all’abbandono verso i vizi lascivi del doom più classico, tanto che l’artista stesso non nega il suo amore band quali Black Sabbath, Pentagram, Candlemass e Trouble. Il debutto, questa canzoni che vengono dalla luce oscura, sono maledettamente heavy, acide e sporche come da regola stoner e sono anche sferzate da una voce pulita ma perversa… tanto che mi far ricordare il mitico Steve Sylvester dei Death SS, altra band che Raymz afferma di adorare. Bella la opener “Nosferatu”: non solo quei riff pesanti e fracassa vertebre, ma anche molta melodia, poderoso groove ed un senso di trasporto arido e desertico. Più rock, più scatenata “All Hell’s Fire”, un brano che ha molta fretta, molto impeto, con un buon assolo come valore aggiunto. Un macigno “Inside Me”, decisamente ispirata alle creazioni di Iommi l’eccitante “Sabbath”. Heavy e più sporca “Angel of Death”, suggestiva e teatrale “Princess of the Dark”, uno dei brani con i riff più taglienti e coinvolgenti. Poco rispetto e tanto nervosismo con “Final War”, prima della conclusiva “Indians”, un brano tetro nel quale i riff micidiali sono annegati in una atmosfera mistica molto provocante. Buon lavoro da parte di questo solista… il quale ora starebbe bene con una band attorno a se per far crescere queste buone idee e, cosa più importante, cercare di portarle su un palcoscenico. “Songs from the Dark Light” è senza dubbio un album molto interessante e intenso; certo la musica è assolutamente non innovativa ma è sempre travolgente, catchy… un autentico generatore di headbanging!

(Luca Zakk) Voto: 7/10